Banca di Oklahoma

La Banca di Oklahoma
Logo della Scuderia della Banca di Oklahoma. “Art is life”, a cura di F. Piqué, Museo dell’automobile, Torino.

Aldo Spoldi (a sinistra) e  Giorgio Terruzzi  (a destra) davanti ai modellini del “Barone Rosso G.P.” , “Barone Rosso G.T.”, “Barone rosso 2+2”, “Volpaia GT” della Scuderia della Banca di Oklahoma.

 

Il Rosso vince
Giorgio Terruzzi

La sfida lanciata dalla Scuderia della Banca di Oklahoma non ha precedenti nel mondo dell’automobilismo sportivo. Esalta e spiazza. Crea disorientamento negli avversari e scatena un poderoso entusiasmo popolare. Soprattutto una volta osservate le vetture che la Scuderia ha realizzato. A cominciare dalla “Barone Rosso”, una monoposto studiata in una apposita “Galleria del Vento & della Memoria” capace di evocare sia il coraggio deliberato di Tazio Nuvolari, sia il genio assoluto di Enzo Ferrari, sia la ferocia (agonistica in questo caso) del Barone Rosso. Un riferimento aereo e aerobico speculare a quello utilizzato proprio da Ferrari quando acquisì, per le proprie vetture, il “Cavallino Rampante” di Francesco Baracca.
Barone Rosso e poi Barone Rosso GT (per le gare Endurance), quindi Barone Rosso 2+2, una vettura che rivoluziona profondamente l’approccio alle grandi competizioni consentendo di trasportare un equipaggio vasto e misto, capace di declinare ogni evento (sportivo e non sportivo) alla stregua di un happening. Con il progetto “Volpaia GT”, la Scuderia ha compiuto un ulteriore azzardo, coinvolgendo un vero e proprio manipolo di artigiani, producendo così un salto e una capriola in avanti anche rispetto alle creazioni di Salvatore Scarpitta, più rumorose ma meno esilaranti. La velocità di punta della “Volpaia GT” (nome ispirato dal Castello di Volpaia) supera i 180 chilometri orari, generando effetti comici devastanti. In particolare, valutando l’atteggiamento degli altri team impegnati nel mondo delle competizioni, tutti sostanzialmente incapaci di reggere il confronto e trovare adeguate contromisure.
Quando compare il Camper ambulante della Oklahoma srl, a Maranello tremano. Sanno che, in qualche modo l’evento prenderà una piega inattesa e irresistibile. Per non parlare dell’apparizione sulle piste europee della Barone Rosso 2+2 con ruote Grana Padano, prime ruote regolate dall’invecchiamento e non da una semplice, banale, pressione atmosferica. Questa versione della “2+2”, denominata “In Grana la prima”, ha immediatamente sbaragliato il campo producendo una gioia diffusa e indescrivibile presso gli appassionati di corse, di rosso e di grana, genericamente intesi.
Ormai la sfida è lanciata. Le creazioni della scuderia della Banca di Oklahoma hanno modificato sostanzialmente ogni approccio al tema-velocità e al tema-comicità, “Niente sarà più come prima” ha sussurrato Bernie Ecclestone durante una seduta del Consiglio Mondiale. Prima di inviare la richiesta di entrare a far parte della Oklahoma srl come socio minoritario e autista del Camper. Certo com’è di liberalizzare così l’arte e la fantasia che tanto mancano alle corse di oggi, così farcite di tecnologia (che fa anche rima). Aldo Spoldi, rispondendo ad Ecclestone, ha fissato in 10 Brunelli la quota di un eventuale partecipazione societaria. Al che, persino Ecclestone, si è fatto una bella risata.

 

Banca di Oklahoma Storya cura di Patrizia Gillo, 2013, studio Vigato arte contemporanea.

Modellino realizzato dall’Accademia dello Scivolo dell’automobile “Volpaia G.T.”, “Barone Rosso G. P.”,” Barone Rosso 2 + 2″,” Barone Rosso G.T.” , Cristina Kanarovic a bordo del “Barone Rosso 2+2” con ruote Grana Padano fugge a Les Abattoirs museè – FRAC OCCITANE TOOLOSE

La Scuderia della Banca di Oklahoma: Barone Rosso G.P. 1989-90. Estratto da “AUTOMOBILIA – l’automobile più bella del mondo” – catalogo Triennale, Milano, 1997. ( vedi articolo del giornalista di formula uno Giorgio Terruzzi)

Barone Rosso GT, 1992, Fondazione Arnaldo Pomodoro. Foto Met Levi CANON canon  Lens FD 300mm 1:2,8. “La scultura italiana del XX secolo” a cura di Marco Meneguzzo.

Scuderia Banca di Oklahoma: Voltpaia Gt. “da zero all’infinito” a cura di Giacinto Di Pietro Antonio, Loredana Parmesani Castello di Volpaia 1990.

Scuderia banca di Oklahoma: “Omaggio a Fazio Nuvolari” il mito della velocità. L’arte del movimento . Dal futurismo alla video-arte. A cura di Claudio Cerritelli. Mantova ,2003.

Scuderia Banca di Oklahoma: “L’altra scultura ” a cura di Renato Barilli Mathildenhoehe Darmstadt 1990

La banca di Oklahoma e Cristina Karanovic (detta Cristina Show) vengono invitati alla XV biennale di Parigi.

Il Logo della Banca di Oklahoma. Art Director: Luigi Piola, 1993, “Medialismo”, a cura di Gabriele Perretta, F;ash Art Museum, Trevi.

 

Banca di Oklahoma srl– i soci dell’ Oklahoma srl; in basso da sinistra a destra: Aldo Spoldi (51%) e Sergio Fiori (5%); in alto da sinistra a destra: Vittorio Benviolandi (5%) e Giovanni Rossi (39%).

 

B.d.O. ltd: Bando di concorso rivolto agli studenti di Brera per la creazione di personaggio virtuale, 1996.

 

Cantina di Oklahoma: 180 bottiglie in ceramica. Produttore: la Bottega dei Vasai di corso San Gottardo a Milano. Packaging: Luigi Piola.

 

Banca di Oklahoma, 1993, Olanda:

Business Art-Art business“, a cura di F. Haks e L. Parmesani, Groninger Museum, Groningen.

Banca di Oklahoma Olanda 1993 Business art- art business, a cura di F. Haks e L. Parmesani, Groninger museum, Groningen.

Logo Museo Oklahoma 1988. Art. Director Luigi Piola comodato museo di Oklahoma Spoldi Aldo, Frans Haks, Loredana Parmesani, Helena Kontova,Luigi Ferrigno, Museo Civico di Crema, sala Angelo Cremonesi.

Oklahoma Assicurazioni, 1991. Int. Fi$h-Handel servaas & Zn., Stedelijk museum, Amsterdam.

 

Logo Banca di Oklaoma 1988. Art Director: Luigi Piola, “Italia 90” a cura della redazione di Flash Art, ex fabbrica del Vapore, Milano